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Cruthne

Descrizione

 

Simile ad una nave di roccia, un`altura si protendeva verso il mare, sorretta da possenti scogliere. Qui, battuta dal vento e dalle piogge, sorgeva l`antica Cruthne. Chiunque avrebbe maledetto i propri antenati per l`infausta scelta del luogo: il clima era implacabile, la terra povera, il mare turbolento e traditore. Non i Pitti, che invece sembravano rallegrarsene: sapevano che, alla vista delle difese del villaggio, soltanto una masnada di pazzi avrebbe provato a sferrare un assalto. Il promontorio era protetto da costoni rocciosi, che finivano a picco sul mare. L’ingresso dava su un’ampia spianata, ed era difeso da un terrapieno, sormontato da una doppia cinta di palizzate alte due volte un uomo. Era compito dei guerrieri decorarla con i teschi dei nemici uccisi in battaglia: qualora vi fosse carenza di teschi (occasione, bisogna dirlo, rarissima), ci si arrangiava con corna ed ossa di animali. Al centro della palizzata si ergevano due torri in legno, alte circa tre volte un uomo, che opportunamente presidiate difendevano l’ingresso del villaggio.
La struttura difensiva, considerata nella sua totalità, assumeva una forma arcuata: proprio questa disposizione aveva consentito di ricavare spazio per il grande piazzale, luogo degli scambi commerciali e dei riti religiosi, popolato da mercanti, pastori, animali vivi e morti, percorso da carri pieni di vasellame o foraggio. Questo era il luogo più rumoroso e variopinto del villaggio: attraversandolo da parte a parte, superato l’altare sacrificale, si giungeva, improvvisamente, davanti alla capanna del Righ. Era povera e sudicia, come tutte le capanne del villaggio, ma molto più grande. Il tetto era formato da assi e paglia, mentre il pavimento non era altro che terra, schiacciata dal passo degli uomini e dalle casse dei tributi, colme di ogni sorta di ricchezza. Due campioni presidiavano giorno e notte l’ingresso. Ai lati della capanna stavano i Toiseach, capi militari, armati di lancia; il Mormaer, vice capo di Cruthne, sedeva accanto allo scranno del Righ.
Ai lati della capanna del Righ erano state costruite quelle dei guerrieri, vicine al piazzale e dunque alle difese del villaggio; dietro, in un reticolo di viuzze, quelle degli artigiani e dei popolani. Erano molto piccole, appena più alte di un uomo, anche se non era raro trovarci famiglie incredibilmente numerose. Pecore, vacche e maiali vivevano spesso nello stesso ambiente nel quale dormivano i loro padroni. Nel cuore di Cruthne, sull’estrema sommità del promontorio, si trovavano le capanne dei druidi. I guerrieri ed i popolani vi si recavano assai sovente: a far medicare le ferite conseguite in battaglia e durante il lavoro, a ricevere benedizioni, oppure a portare offerte sacrificali.
Dall’altra parte della spianata, inerpicandosi per le alture, ci si inoltrava in un vasto bosco. Seguendo il sentiero si giungeva nella radura dove, molti anni addietro, era stato edificato il primo tempio di pietre. Questo era composto da una serie di anelli concentrici, formati a loro volta da menhir di grandezza variabile. Attorno al tempio di pietre, sparpagliati, sorgevano i tumuli sepolcrali dei Pitti più importanti. Possiamo dire che l’interno del bosco, dunque, accoglieva la necropoli di Cruthne. Un piccolo ruscello aveva il gravoso compito di dividere la foresta dei vivi, dove si trovavano le fattorie e gli allevamenti, dalla vuota e silenziosa foresta dei morti.
Recandosi invece sulla costa, circa un miglio a sud dalla cinta a palizzata, era possibile discendere verso un’ampia spiaggia. Qui si trovava la cittadella portuale di Cruthne, chiamata popolarmente “la marina”, con i suoi magazzini e le sue taverne. Frequentata da pirati e mercanti, marinai e carpentieri, era esposta agli attacchi dei nemici: per questo era difesa da un avamposto militare.

scritto da Randall

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